In questo articolo forniamo le informazioni principali sul percorso burocratico da attivare per aprire una Partita IVA.
La scelta del regime fiscale e contabile
Prima di aprire una Partita IVA, è essenziale individuare il regime fiscale e contabile da attribuire alla forma giuridica della propria attività, da cui sarà determinata la tassazione, gli adempimenti fiscali, contabili e previdenziali spettanti. Attualmente, i regimi vigenti sono: l’ordinario, il semplificato e il forfettario (agevolato).
Un’altra scelta da effettuare prima di iniziare la pratica di apertura, è l’individuazione del codice ATECO della propria attività, una combinazione di numeri che classifica le attività economiche che va inserita nella domanda da presentare all’Agenzia delle Entrate. Questa classificazione è gestita dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e la versione attualmente in vigore è ATECO 2007, aggiornata al primo aprile 2022.
Le differenze tra i Regimi Fiscali e Contabili:
Regime Ordinario:
- Tassazione IRPEF basata sugli scaglioni di reddito.
- IVA applicata alle cessioni di beni o prestazioni di servizi.
- Richiede una contabilità più elaborata, ben articolata e con la tenuta di diversi registri ed è obbligatorio per:
- Società di capitali
- Società di persone con ricavi elevati
Regime Semplificato:
- Tassazione IRPEF basata sugli scaglioni di reddito.
- Riduzione degli obblighi contabili per ricavi derivanti da volumi di affari entro
- 500.000 Euro (servizi)
- 800.000 Euro (altre attività)
- Applicazione facilitata rispetto alla Regime Ordinario
Regime Agevolato o Forfettario:
- Adottabile da persone fisiche esercenti attività d’impresa e di arti o professioni, comprese le imprese a conduzione familiare e coniugali non gestite in forma societaria Legge 190/2014 articolo 1 comma 54
- Ricavi o compensi dell’anno precedente non superiori a 85.000 Euro
- Tassazione con imposta sostitutiva del 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni
- Esenzione da scritture contabili, di applicazione, liquidazione e versamento dell’Iva
- Riduzione del 35% per contributi INPS per artigiani e commercianti
Nella legge di bilancio 2023 sono state introdotte alcune novità:
- Allargamento della platea dei beneficiari al 15% con soglia dei ricavi da 65.000 Euro a 85.000 Euro
- Introduzione di una clausola antielusione con cessazione del regime se i ricavi superano i 100.000 Euro.
La scelta della forma giuridica
Dopo la scelta del regime fiscale, occorre selezionare la forma giuridica tra queste tipologie:
- Impresa individuale
- Lavoratore autonomo
- Società di persone
- Società di capitali
- Cooperativa
Obblighi fiscali
Le tasse obbligatorie da versare variano a seconda del regime fiscale e giuridico scelti per la propria attività:
Regime ordinario e semplificato
- IVA da applicare in fattura con aliquota variabile a seconda del bene o del servizio erogato;
- IRPEF, aumenta a seconda del reddito ed obbligatoria per le persone fisiche, quindi ditte individuali e liberi professionisti;
- IRES, è applicata al reddito della società e attualmente è pari al 24%;
- IRAP, oggi l’aliquota ordinaria è del 3,9%, ma ogni regione può decidere di aumentarla o ridurla (fino a un massimo di 0,92 punti percentuali).
Regime forfettario
- aliquota sostitutiva al 15% (ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività).
Requisiti indispensabili per avviare le pratiche di apertura
Per diventare titolari di partita IVA, è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- Essere maggiorenni, ovvero avere più di 18 anni
- Risiedere sul territorio nazionale
A seconda dell’attività svolta, possono anche essere richiesti requisiti specifici variabili in base al codice ATECO di riferimento. Tali requisiti possono essere disciplinati da leggi nazionali o specifiche normative delle Camere di Commercio e altri enti locali.
Alcune professioni inoltre richiedono una qualifica professionale, come un titolo di studio, per poter esercitare.
Sarà, inoltre, necessario attivare un indirizzo PEC (Posta elettronica certificata) per le seguenti forme giuridiche:
- Libero professionista iscritto all’albo;
- Società di persone o capitali;
- Ente della Pa;
- Impresa individuale artigianale o commerciale.
Invece non sono obbligati ad averla:
- Privati cittadini;
- Liberi professionisti in regime forfettario che non sono iscritti a nessun albo professionale o alla Camera di Commercio.
Verifiche e controlli sulla validità
Sul portale dell’Agenzia delle Entrate, è fattibile verificare la validità di una partita IVA e ottenere dettagli registrati all’Anagrafe tributaria. Il messaggio di risposta fornirà informazioni chiave, inclusi:
- Lo stato dell’attività:
- Attiva
- Sospesa (in caso di affitto d’azienda)
- Cessata
- La denominazione o il cognome e nome del titolare
- La data di inizio dell’attività e eventuali sospensioni o cessazioni
- Specifiche sullo status di appartenenza a un Gruppo IVA o di partecipazione a un Gruppo IVA (se applicabile)